Le opportunità di osservare degli anfibi nel loro ambiente naturale sono diventate abbastanza rare per la scomparsa della maggior parte delle zone umide. Creando un specchio d’acqua costruiamo un microcosmo ideale per ospitarli.
Se la nostra vasca offre delle condizioni di vita favorevole, sarà presto colonizzata da rane, rospi o tritoni venuti dalle zone limitrofe e saremo sorpresi allora di constatare che questi animali, normalmente così schivi, si abituano velocemente alla nostra presenza.
Gli anfibi sono ripartiti in due generi:
gli Urodeli che sono dotati di una coda, tipo salamandra e tritoni
gli Anuri che da adulti sono privi di coda, tipo rane e rospi.
La loro pelle è liscia o verrucosa, senza scaglie né carapace. Molto sottile e delicata deve restare continuamente umida. È un vero organo respiratorio in grado di soddisfare la loro necessità in ossigeno, sia in acqua che nell’aria umida. Questa respirazione cutanea permette loro di ibernare sott’acqua nei lunghi mesi invernali senza dover risalire in superficie. Nei girini, la respirazione cutanea è completata dalle branchie che sono sostituite progressivamente da una forma di polmoni molto primitivi, soprattutto nei tritoni.
Gli anfibi si adattano a laghetti di ogni dimensione, purché la profondità al centro permetta loro di svernare in sicurezza. Hanno bisogno di trovare vicino alla riva un’acqua poco profonda, molto soleggiata, dove la vegetazione palustre o galleggiante servirà da rifugio, da supporto alle uova e da trampolino per raggiungere la riva. Le foglie delle ninfee rappresentano ottime zattere sulle quali le rane possono attendere con infinita pazienza il passaggio di qualche insetto da catturare al volo.
Il rospo comune si nutre di anellidi, molluschi, larve di insetti, crostacei (come i porcellini di terra), coleotteri terricoli, insetti vari. La rana si nutre di anellidi, molluschi, larve di insetti, insetti vari.
Le rane, e in particolare quelle verdi, usano le loro robuste gambe per raggiungere con uno o più salti, le prede. Le rane brune cacciano anche senza saltare, estroflettendo la lingua larga e vischiosa. I rospi di regola non saltano: si avvicinano alle loro prede camminando e quindi le catturano con un semplice colpo di lingua.
I rospi se incontrano una biscia d’acqua, assumono tipici atteggiamenti per sembrare più grandi di quel che sono allo scopo di non essere predati. Alcuni anfibi, se disturbati, emettono secrezioni ghiandolari più o meno irritanti. Ciò unito al disgustoso odore che queste sostanze emanano, fa diminuire il numero di predatori naturali. Tutti gli anfibi, come mezzo di difesa, ricorrono spesso al mimetismo. Se immobili si confondono a tal punto con l’ambiente circostante da essere quasi invisibili.