Negli ultimi venti anni, si è notevolmente accresciuto l’interesse per i sistemi naturali di depurazione che permettono di smaltire le acque reflue utilizzando gli stessi sistemi della natura.
Poiché i costi per la depurazione delle acque di scarico sono sempre più alti, gli impianti di fitodepurazione rappresentano un’alternativa che rispetta l’ambiente e si rivela anche economica.
Soprattutto in zone rurali in cui non è possibile l’allacciamento alla fognatura pubblica, le soluzioni proposte sono spesso onerose senza garantire un adeguato trattamento dei reflui e a volte inquinando anche le falde.
Gli impianti di fitodepurazione presentano caratteristiche tali da renderli soluzioni a basso costo e ad elevato potere depurante:
- Costi minimi di costruzione
- Ridotta e facile manutenzione che può essere eseguita da personale non specializzato
- Fabbisogno minimo di superficie: 2-4 mq. per persona collegata
- Creazione di un’area verde al posto di manufatti di cemento
- Assenza di odori e insetti molesti
- Possibilità di poter riutilizzare l’acqua depurata come fertirrigazione per innaffiare il giardino o come acqua non potabile all’interno della casa (cassetta del WC o per lavare la macchina)
Inoltre un impianto di fitodepurazione, rispetto ad un depuratore tradizionale, consente di consumare l’80% in meno di energia elettrica non dovendo utilizzare soffianti per l’ossigenazione.
Analizziamo il processo
Per fitodepurazione si intende quel processo di depurazione naturale che ha per principio l’utilizzazione di vegetali acquatici come agenti di depurazione delle acque inquinate.
Le piante acquatiche sono in questo caso utilizzate come supporto alle colonie batteriche, assicurando una depurazione efficace dell’acqua che attraversa lentamente la vegetazione impiantata. Gli elementi inquinanti finali (azoto, fosforo ecc.), che derivano dalla decomposizione batterica dei liquidi che provengono dalla casa, sono così assorbiti dalle piante che restituiranno un’acqua di buona qualità. È evidente che più la vegetazione è densa più il prelievo del materiale indesiderato sarà importante e migliore sarà il risultato finale.
In un sistema di fitodepurazione l’azione delle piante è tripla:
- Assorbono i sali minerali che derivano dalla decomposizione della sostanza organica
- Contribuiscono alla riduzione dei germi patogeni
- Facilitano la sedimentazione delle particelle in sospensione
Come funziona
Come abbiamo detto gli impianti di fitodepurazione sono trattamenti biologici di depurazione che operano attraverso l’azione di batteri e piante. Nel sistema le acque di scarico, previa depurazione preliminare che provochi una sedimentazione come con una fossa Imhoff, private delle parti solide sono distribuite su un filtro di sabbia e ghiaia, precedentemente piantumato.
L’acqua percola verticalmente e subisce un processo di depurazione effettuato prevalentemente da batteri e dalle piante, che oltre ad eliminare gli inquinanti dell’acqua apportano ossigeno. Le acque così depurate possono essere rilasciate in corsi d’acqua superficiali senza creare problemi di inquinamento. (vedere disegno)
Il filtro
L’invaso che costituisce il filtro è impermeabilizzato con una guaina di plastica per impedire che le acque reflue si infiltrino nel terreno con il rischio di inquinamento delle falde.
Il substrato del filtro è costituito da materiale inerte, sabbia e ghiaia, con granulometrie diverse che permettono all’acqua di fluire alla giusta velocità.
Il filtro viene piantumato con piante palustri, soprattutto Phragmites australis, che grazie alle radici profonde e robuste contribuiscono a mantenere il filtro soffice e garantiscono un costante apporto di ossigeno ai microrganismi.
Campi di impiego
- Impianti di depurazione comunali fino a 2000 persone.
- Case rurali dove non sia possibile il collegamento con la fognatura pubblica.
- Smaltimento di reflui civili in campeggi, agriturismi o gruppi di case sparse
Specie vegetali utilizzate
Le specie vegetali utilizzate in fitodepurazione sono in genere piante acquatiche. Il trattamento dell’acqua si basa, infatti, sulla crescita simbiotica dei vegetali e dei microrganismi ad essi associati.
La scelta delle piante da utilizzare deve essere fatta tenendo conto dell’efficacia depurativa delle differenti specie e della loro compatibilità con l’ambiente.
Alcune piante palustri come Phragmites e Typha, disperdendo ossigeno a livello radicale incrementano la degradazione aerobica della sostanza organica e la nitrificazione (ciclo dell’azoto: ammoniaca-nitriti-nitrati). Inoltre è stato verificato l’elevata capacità abbattente a livello radicale di microrganismi patogeni.
Piante per fitodepurazione | Valore di depurazione su 100 | Valore decorativo su 100 | Densità |
Acorus calamus Var. | 25 | 85 | 5 |
Alisma Plantago-aquatica | 35 | 65 | 4 |
Butomus umbellatus | 50 | 80 | 4 |
Caltha palustris | 30 | 100 | 4 |
Carex in varietà | 70 | 50 | 4 |
Glyceria maxima Var. | 75 | 75 | 3 |
Iris pseudacorus | 50 | 100 | 5 |
Juncus effusus | 50 | 70 | 5 |
Lythrum salicaria | 60 | 80 | 4 |
Mentha aquatica | 75 | 75 | 3 |
Phragmites australis | 85 | 60 | 2 |
Pontederia cordata | 50 | 100 | 4 |
Saururus cernuus | 70 | 80 | 3 |
Scirpus lacustris e ibridi | 50 | 100 | 4 |
Typha latifolia | 70 | 90 | 3 |
Typha laxmannii | 70 | 90 | 3 |
Veronica beccabunga | 70 | 70 | 4 |