Ben ancorate sul fondo dei laghi, lasciano galleggiare foglie e fiori sull’acqua.
Fin dall’antichità le ninfee suscitarono ammirazione e venerazione tra i popoli dell’Asia.
Gli Egiziani ci hanno lasciato attraverso gli affreschi dei templi e delle tombe una rappresentazione fedele della Nymphaea lotus dal fiore bianco e della Nymphaea caerulea il famoso loto blu dell’Egitto, due specie tropicali che popolavano 5000 anni fa gli stagni della valle del Nilo.
Un’altra specie di ninfea blu, la Nymphaea stellata, è stata, in India e in Cina, il fiore sacro dei buddisti allo stesso titolo del Nelumbo nucifera il loto rosa sacro dell’Asia.
In Europa la Nymphaea alba e la Nymphaea candida dai fiori bianchi furono alla base di numerosi miti e credenze popolari. Esse simboleggiarono la bellezza e l’eleganza per i Greci antichi, che vedevano in loro la rappresentazione delle Ninfe e degli spiriti dell’acqua.
Per i popoli dell’Europa centrale avevano il potere di allontanare gli spiriti malvagi.
Nel secolo scorso hanno ispirato grandi pittori come Monet che ha dipinto i suoi celebri quadri nel suo giardino di Giverny.
Oggi queste stupende piante acquatiche sono coltivate come piante ornamentali.
Le più semplici da coltivare sono le ninfee rustiche. Esse spariscono completamente durante la brutta stagione e sono in grado di resistere all’inverno più rigido, a patto che il loro rizoma sia mantenuto sopra il livello di congelamento. Tutte le ninfee amano posizioni soleggiate e acqua calda. Le ore di sole giornaliere dovrebbero essere almeno sei per favorire una buona fioritura. Sono poche le varietà che sopportano posizioni semi ombreggiate (Hermine, Comanche).
Queste piante iniziano a vegetare alla fine dell’inverno quando l’acqua incomincia a riscaldarsi. Dapprima si sviluppano le foglie e solo più tardi, a metà primavera, spuntano i fiori. La crescita maggiore avviene nei mesi caldi dell’estate. In autunno con la diminuzione della temperatura, la crescita rallenta fino a fermarsi del tutto alla fine di ottobre. A seconda delle specie la profondità d’impianto può variare da 15 a 200 centimetri. Il rizoma si ancora tenacemente alla terra del fondo e produce lunghi piccioli che terminano alla loro estremità con una foglia solitaria. Le foglie sommerse durante la crescita sono arrotolate a cornetto.
I fiori, che possono raggiungere i 20 centimetri di diametro come nella Attraction, si aprono alle dieci del mattino e si chiudono alle cinque del pomeriggio per tutta la stagione di fioritura che va da aprile a settembre. Dopo la fecondazione i petali e i sepali si chiudono per formare un frutto globoso e coriaceo che può contenere fino a 1500 semi. I frutti si staccano dopo la maturazione per svernare sul fondo del laghetto. Ogni ninfea è in grado di coprire circa un metro quadrato. La limitazione delle foglie è un piccolo accorgimento che ci permetterà di ottenere una fioritura più abbondante.
A che profondità vanno piantate?
È importante rispettare le indicazioni tipiche di ogni specie. Una profondità di 60-80 centimetri, in ogni modo, soddisfa l’esigenza della maggior parte delle ninfee. Un’acqua poco profonda si riscalda rapidamente e favorisce una fioritura generosa e precoce. Nei piccoli laghetti scegliamo specie di sviluppo ridotto che si adattano a crescere anche in 15 centimetri. Nei grandi stagni scegliamo specie di grande sviluppo che sopportano profondità di 200 centimetri; teniamo presente che a questa profondità la fioritura diminuisce.
Quale tipo di terra usiamo?
Le ninfee amano terra comune da giardino, meglio se argillosa e un po’ limacciosa, ricca in sostanze organiche. Evitiamo l’aggiunta di stallatico, come molti suggeriscono, perché sarebbe rilasciata nell’acqua una quantità così elevata di sostanze azotate da causare una crescita incontrollata di alghe. Qualora la terra utilizzata fosse eccessivamente povera usiamo del concime a lenta cessione bilanciato che sarà sistemato sul fondo del vaso.