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Cascina Gualina

Via Occimiano, 24

15030 Conzano (AL)

 

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Un laghetto deve inserirsi in modo armonioso nel giardino. Scegliamo la forma e i materiali tenendo ben presente questa regola.

È importante avere le idee chiare su quello che si vuole fare. La costruzione di un laghetto comporta lavori importanti, una volta terminati è difficile fare marcia indietro ed è oltremodo faticoso e dispendioso cambiare progetto in corso d’opera. Si desidera realizzare uno stagno per carpe giapponesi o un giardino acquatico ricco di piante e fiori, si preferisce un minilaghetto da installare fuori della porta di casa o un biolago tanto grande da usarlo per un bagno.

Tutto è possibile a patto di realizzare un progetto ben studiato. Prima di iniziare maturiamo con molta calma l’idea di partenza. Visitiamo un vivaio che abbia laghetti già allestiti, osserviamo ciò che ci piace e ciò che non ci piace, telefoniamo a specialisti di giardini acquatici e consultiamo libri.

È necessario avere un’idea precisa e personale del progetto. Più un giardino acquatico si integra armoniosamente con quello che lo circonda più l’effetto ricercato è raggiunto e più ha l’opportunità di esprimere tutte le sue potenzialità.

Per semplificare possiamo classificare i laghetti in due grandi categorie: laghetti geometrici e laghetti naturali.

I primi possono essere rotondi, quadrati, rettangolari o esagonali. Sono più indicati per giardini molto costruiti, ben strutturati e saranno costruiti in prossimità della casa, vicino o su terrazze o all’incrocio di due viali. Il loro aspetto classico richiede un ambiente circostante sobrio e poche piante acquatiche. Qualche ninfea apporta un tocco di colore e i giochi d’acqua sono i benvenuti.

Le forme naturali sono oggi giorno più ricercate perché si integrano più facilmente in un giardino. Ricchi di piante acquatiche e piante palustri creano un contatto più intimo con la natura. Cascate e ruscelli trovano in questo contesto il loro ambiente naturale.

Il laghetto ha bisogno di almeno sei ore di sole al giorno. Luce e calore agiscono direttamente sulla vita acquatica. Evitiamo quindi luoghi troppo ombrosi. Gli alberi che crescono in prossimità dei laghetti possono essere esteticamente piacevoli da osservare, ma attenzione alle foglie che cadono in autunno.

La decomposizione di una quantità eccessiva di sostanza organica vegetale provoca un inquinamento che difficilmente sarà smaltito. Il loro accumulo sul fondo causerà per fermentazione la formazione di gas pericolosi per la vita acquatica. Nel caso non avessimo altro posto, per costruire lo stagno, che in prossimità di un grande albero adottiamo il sistema di coprire il laghetto con una rete nel periodo autunnale.

La forma deve essere guidata dal nostro gusto personale. Più si creano rientranze più si dà l’illusione di un ambiente naturale. Evitiamo, tuttavia, forme troppo complicate che causeranno difficoltà al momento di impermeabilizzare. Per ottenere un impatto visivo piacevole il rapporto tra lunghezza e larghezza dovrà essere di due terzi o tre quinti.

La profondità influenza molto i processi biologici. I pesci hanno bisogno di una profondità di 60-80 centimetri. Il volume d’acqua che ne risulta avrebbe un’inerzia termica sufficiente ad attenuare gli effetti pericolosi di un brusco cambiamento di temperatura. In estate i pesci trovano un’acqua più fresca e meglio ossigenata. In inverno sono protetti dal ghiaccio che si forma in superficie.

Evitiamo profondità superiori a un metro che impedirebbero in primavera un adeguato riscaldamento dell’acqua.

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