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Cascina Gualina

Via Occimiano, 24

15030 Conzano (AL)

 

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I PRIMI LAVORI DI PRIMAVERA
I primi raggi di sole riscaldano il suolo e l'acqua, lo stagno si sveglia e le prime foglie verdi delle piante d’acqua puntano verso il cielo; il ranuncolo d’acqua (Caltha palustris), con i suoi fiori gialli si riflette nell'acqua chiara; gli Orontium (Orontium aquaticum) agitano il loro collo di cigno al disopra della superficie; i Biancospini d’acqua (Aponogeton distachyus) cominciano ad esalare i loro effluvi odoriferi al profumo di vaniglia.


In questo periodo in cui la natura si sveglia, numerosi esseri viventi sono però ancora addormentati, e non conviene svolgere lavori troppo radicali per non svegliarli troppo bruscamente.
Un buon consiglio: non muovete troppo l'acqua. Le parti profonde, dove si annidano pesci e numerose specie di larve d’insetti, sono più calde. Un piccolo rastrello è l'attrezzo ideale per togliere steli e foglie delle diverse piante acquatiche.

Non preoccupatevi se non potete eliminare con cura tutte le foglie delle piante palustri. Siate prudenti, un certo numero di anfibi, come le rane, è ancora in riposo invernale lungo i bordi del laghetto.

Aspettate per intraprendere grandi lavori di manutenzione che l'acqua si riscaldi e che la vita acquatica sia in pieno fermento. Nell’attesa potete procedere naturalmente alle piantagioni supplementari. Attenzione agli aironi. In primavera, sullo stagno non si è ancora formata un’adeguata copertura fogliare galleggiante, alla loro vista acuta non sfugge la presenza di eventuali pesci.

Se il vostro sistema di filtraggio ha funzionato durante l'inverno, sciacquate bene i materiali filtranti per eliminare la sporcizia. Per fare questa operazione utilizzate acqua dello stagno; quella del rubinetto contiene troppo cloro, pericoloso per tutti i microrganismi.

Se invece il vostro filtro è rimasto inattivo durante l'inverno, conviene rimetterlo in marcia dopo aver pulito le camere filtranti e i tubi. Un'aggiunta di batteri è utile per innescare lo sviluppo di una nuova biomassa.


LA "FIORITURA PRIMAVERILE"
Con i primi colpi di caldo si verifica la cosiddetta "fioritura primaverile”, che fa diventare l’acqua verde. È causata da microscopiche alghe unicellulari. La loro vita dipende dalla luce e dai sali minerali sciolti nell'acqua, due condizioni relativamente abbondanti in un laghetto, dove le piante acquatiche sono ancora poco sviluppate. Il rimedio migliore è quello di piantare delle piante ossigenanti.

Ad ogni modo il fenomeno dell'acqua verde si ripeterà ogni anno durante il periodo di inizio primavera, quando le piante sono ancora all'inizio del loro sviluppo vegetativo e non sono in grado di contrastare la crescita delle alghe verdi, stimolate dal surriscaldamento dell'acqua provocato dal primo sole primaverile.

Diffidate di alghicidi o altri prodotti miracolosi. Solo con il buon senso e con la pazienza si verrà a capo di questo piccolo problema.
Chi la possiede, verifichi l'efficacia della lampada UV e, se ha superato le 9000 ore di funzionamento, la sostituisca.

 

LE ULTIME OPERAZIONI DI FINE INVERNO
La primavera avanza. Il “Trifoglio d’acqua” (Menyanthes trifoliata) spinge rosette di fiori bianco-rosati, il “Non ti scordar di me” (Myosotis palustris) si è completamente rinverdito, il “Giaggiolo d’acqua” (Iris pseudacorus) è pronto a fiorire.
Fate le ultime operazioni di fine inverno.

Le piante palustri più delicate, che in autunno avete spostato con tutto il vaso nella parte più profonda del laghetto, portatele sui gradini lungo la riva, così potranno beneficiare del caldo più intenso e accelerare la loro crescita.

Esaminate i cesti delle ninfee. Se sono deformati da rizomi troppo grossi, svuotateli; con un coltello tagliate e recuperate i rizomi più belli e ripiantateli con terra nuova. Ricordate che, in questo periodo, tutte le piante possono essere divise, ringiovanite e ripiantate.

E’ ora di incominciare a nutrire i pesci. Appena la temperatura dell’acqua supera i 10° C, anche i vostri ospiti escono dal torpore invernale. Pesci rossi, Carpe Koi, Gambusie salgono verso la superficie riscaldata dal sole. Dopo quattro mesi di digiuno sono deboli e affamati; gli insetti sono ancora scarsi per soddisfare le loro esigenze. Somministrate alimenti molto proteici e ricchi di vitamine.

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