Con l'arrivo delle prime belle giornate, la vita attorno al laghetto si risveglia velocemente. Questo è il momento per dedicare alcune ore di lavoro al nostro stagno. Iniziamo le pulizie di primavera. Eliminiamo le foglie morte delle piante e quelle degli alberi che il vento avrà eventualmente portato nel corso dell'inverno. Un accumulo eccessivo di sostanza organica provoca, per opera dell'azione decompositrice dei batteri presenti sul fondo, un'elevata quantità di sali minerali causa principale della “fioritura primaverile” dell'acqua.
Lo sviluppo delle alghe verdi unicellulari (fioritura) avviene proprio in questo periodo perché le piante acquatiche, all'inizio del loro sviluppo vegetativo non sono in grado di contrastare la crescita delle stesse stimolate dal surriscaldamento dell'acqua provocato dai raggi solari. Il detrito organico accumulatosi sul fondo (cinque centimetri sono tollerabili) non andrebbe tolto tutto perché è ricco di plancton, vale a dire quell'insieme di microrganimi indispensabili all'equilibrio biologico del laghetto.
CAMBIO DELL'ACQUA
Ci sono dei pro e dei contro nell'eseguire quest'operazione. Da un lato è una maniera efficace di eliminare parte dei rifiuti ma dall'altro l'equilibrio naturale ne sarebbe disturbato. Un buon compromesso è un rinnovo parziale circa il 30%.
ALIMENTIAMO I NOSTRI PESCI
Appena la temperatura dell'acqua supera i 10° C, anche i nostri ospiti escono dal torpore invernale. Pesci rossi, carpe Koi, Gambusie salgono verso la superficie riscaldata dal sole. Dopo quattro mesi di digiuno sono deboli e affamati; gli insetti sono ancora scarsi per soddisfare le loro esigenze. Somministriamo alimenti altamente proteici e ricchi di vitamine.
GLI ANFIBI
Sono ospiti fissi dei nostri laghetti. I primi a spuntare sono i rospi. Non sono pericolosi e non vanno uccisi o allontanati. Sentono l'acqua da grandi distanze e la raggiungono per l'accoppiamento annuale. Depongono cordoni lunghissimi di uova nere gelatinose da cui schiuderanno nuvole di girini. Non si nutrono dei nostri pesciolini ma solo di microalghe. Non dobbiamo eliminarli, ma costruire una piccola rampa fatta con un asse di legno appoggiato alla riva per aiutare sia gli adulti stremati dagli accoppiamenti che i piccoli nati ad uscire per poi disperdersi in campagna. Ricordiamoci che i rospi si nutrono solo di insetti, anche di quelli dannosi.
CONTROLLIAMO L'ATTREZZATURA TECNICA
Le pompe centrifughe, se sono rimaste spente durante l'inverno, devono essere aperte e pulite dalle incrostazioni senza usare detersivi o prodotti chimici. Il prefiltro e il filtro devono essere ben lavati. In questo periodo mettere in funzione uno zampillo che arricchisca l'acqua di ossigeno è di estrema utilità. Il popolamento animale rappresentato da microrganismi, bivalvi, lumache e pesci entra in attività con i primi tepori di fine inverno mentre la vegetazione ha una ripresa più lenta.
Il calo di ossigeno che ne deriva, potrebbe diventare pericoloso innescando fermentazioni anaerobiche (cioè in assenza di ossigeno) con formazione di gas che causano cattivi odori e mettono a rischio la sopravvivenza dei nostri ospiti.